Italia amore mio è un evento organizzato dalla camera di commercio italiana in Giappone e l’ambasciata italiana a Tokyo.
Ho avuto la fortuna di partecipare a questo evento nel maggio 2016, il suo anno di lancio. Io e i miei avevamo appena creato la Far But Near Italy Japan un’impresa ambiziosa, che ahimè non si è potuto poi portare avanti come progetto.
La nostra piccola start up si occupava di vendere esperienze di tour fatti su misura ai giapponesi che erano interessati a vedere l’Italia , in un primo momento ,poi, dopo esserci resi conto che operando solamente in questa direzione non andavamo molto lontano, abbiamo deciso di estendere la stessa offerta agli Italiani che andavano in Giappone. Purtroppo però neanche così è bastato per andare a pari con le spese e a malincuore abbiamo dovuto chiudere.
Per ritornare a noi , freschi della novità della società, con molto entusiasmo e grazie alla diligenza di Veronica , il nostro contatto giapponese , un’italiana(passatemi il termine, cazzutissima) che vive in Giappone da ormai oltre vent’anni, siamo riusciti io e il nostro team siamo riusciti a partire per Tokyo a fine Maggio proprio per l’inizio dell’evento.
Ricordo questo evento con molta nostalgia forse proprio perché c’era tutto l’entusiasmo della novità ed era un periodo più felice anche per me.
Siamo arrivati in un caldo giorno di metà Maggio, con noi c’era anche la nostra simpatica commercialista che ci ha voluto accompagnare per aiutarci ,ma anche sicuramente per curiosità, era la sua prima volta in Giappone ; quindi è riuscita ad unire l’utile al dilettevole.
Abbiamo scelto di alloggiare vicino a Veronica per motivi di comodità cioè a Yotsuya, sulla linea chuo della Jr(la Japan Railway) e invece, per quanto riguarda la metro sulla linea Maranouchi.
Poco dopo il nostro arrivo a Tokyo ci siamo incontrati con Veronica tra Yotsuya e Shinjuku, per poi andare a vedere un matsuri di quartiere che ricordo con molto piacere e nostalgia perché piccolino e dentro un’area verde(proprio un boschetto).
In un attimo è venuta sera e siamo tornati a Yotsuya per mangiare insieme in un Izakaya(pub tipico giapponese).
L’indomani abbiamo deciso di fare un sopralluogo al Roppongi Hills, ovvero dove si sarebbe svolto Italia amore mio. Un centro commerciale molto in di Tokyo, situato nell’omonimo quartiere di Roppongi (il quartiere dei “gaijin”, ovvero degli stranieri) da dove si può godere un panorama mozzafiato dall’ultimo piano. Davanti il centro commerciale, scendendo delle scale ci si trova in un’ampia piazza, dove appunto si sarebbe tenuto l’evento.
Eravamo tutti un pò emozionati e agitati, Italia amore mio sarebbe iniziato il giorno dopo e dovevamo per forza essere e avere tutto pronto per l’evento.
Avevamo un numero spropositato di volantini e opuscoli; io ero un po scettico sul fatto che saremmo riusciti a darli via tutti e invece…. quasi non sono bastati.
Ritornando a noi, il giorno dopo sarebbe iniziato tutto, l’emozione e l’agitazione intanto crescevano.
Le aziende italiane partecipanti erano svariate, come ad esempio L’Alitalia, la Barilla e la Ferrari (tanto per citarne qualcuna piccolina…) sono ironico naturalmente.Ognuna con il suo stand.
La mattina dopo ci siamo svegliati presto per partire con abbastanza anticipo per non avere inutili ansie di arrivare in ritardo; prendiamo un taxi vicino alla stazione di Yotsuya che ci porta dritti dritti al Roppongi Hills.
Poco dopo incontriamo Veronica che quella mattina era nervosa, ma si poteva capire, aveva un’incarico di responsabilità. Doveva gestire alcuni ragazzi che lavoravano agli stand e assicurarsi che tutto andasse bene.
Dopo che Veronica ci ha mostrato le possibili postazioni che potevamo prendere e presentato ai nostri collaboratori, tra i quali Shingo, un ragazzo giapponese molto serio e simpatico (che è poi diventato una nostra guida e amico) ci siamo posizionati e abbiamo iniziato a prendere confidenza con il luogo.
Era ancora presto e il flusso grosso della gente doveva ancora arrivare, meglio così perché iniziare in medias res poteva risultare un pò difficile da gestire.
Le nostre pause pranzo e i break li passavamo dallo Starbucks al piano superiore; utilissimo per ricaricare le batterie e rilassarsi un attimo.
Come primo giorno era andato molto bene direi, grazie all’aiuto dei nostri fidati collaboratori eravamo riusciti a dare via molti volantini. Era l’ora di un meritato riposo, arrivati al quartier generale di Yotsuya, scegliamo di mangiare in un ristorante di sushi li in zona consigliato dalla Vero.. molto buono e neanche molto caro, considerando che non è un Kaiten (ovvero quelli con il rullo).
Italia amore mio è stato un buon trampolino di lancio ci siamo divertiti e ci ha permesso di avere i nostri primi clienti.
Il resto del mio soggiorno in Giappone è servito per continuare un pò con la promozione della società, dovevamo farci conoscere il più possibile.
Anche se adesso purtroppo abbiamo dovuto chiudere questo non toglie che questa sia stata comunque una bella esperienza(è stato bello finché è durato)
I mesi di Maggio/Giugno 2016 sono stati indimenticabili e unici.