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Hiroshima

 

Dopo essermi congedato da Kaori ed i suoi genitori , prendo lo Shinkansen dalla stazione di Shin Onomichi ,sempre utilizzando il mio JR Pass, arrivo ad Hiroshima dopo una mezz’ora circa.

Decido di recarmi subito sull’isola  di Miyajima,con l’intento di vedere il Tori(porta di entrata di un santuario scintoista) del santuario di Itsukushima con l’alta marea, altamente consigliato da kaori, per mia sfortuna non riesco ad arrivarci in tempo  e mi godo lo spettacolo con la bassa marea, forse non e’ proprio la stessa cosa ma merita assolutamente lo stesso.

Per arrivare sull’isola di Miyajima bisogna prendere la linea Sanyo della Jr di Hiroshima e scendere alla stazione di Miyajima-guchi, da li prendere il battello che ti porta sull’isola. L’isola di Miyajima e’ un must, perché’ oltre al santuario di Itsukushima si possono ammirare altri templi sparsi su tutta l’isola, strade piene di negozi e ristoranti e parchi naturali bellissimi dove si possono trovare cerbiatti che vagano liberi.

Dopo Miyajima mi  dirigo verso il parco della pace  e le rovine della cupola della bomba atomica,  un altro luogo che volevo prima o poi visitare in Giappone.

Tra i mezzi che  prendo per arrivare al parco della pace c’e pure un tram(il primo preso in Giappone)sorprendendomi parecchio anche, non mi sarei aspettato di prendere un tram in Giappone,che poi ho scoperto dell’esistenza dei questi mezzi anche a Tokyo.Insomma mi sono sentito un po’ come a casa ,Milano.

 

Quando arrivo al parco della pace  e’ già il tramonto e credo che questo fattore incida molto a rendere tutto più’ emozionante.

Mi trovo ad un certo punto proprio difronte alle rovine della cupola e mi fermo un attimo  a riflettere davanti alle rovine.Penso alla follia che ha colpito questa città, a quanto oltre al dramma questa cosa possa aver colpito emotivamente e psicologicamente il popolo giapponese che  a mio parere e’ ancora profondamente ferito da questa catastrofe.

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Dopo aver girato un po per il parco che e’ parecchio grande  trovo un hotel economico ma buono dove passare la notte.

Dopo essermi fatto una doccia e rilassato un po’ esco a farmi un giro per la Hiroshima by night,l’hotel si trova nel quartiere d’intrattenimento della città, dove non mancano ‘anche i locali a luci rosse, oltre che ad un sacco di ristoranti e bar.

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Il giorno dopo decido di andare al castello di Hiroshima(più’ che altro bello al suo esterno, dentro lo hanno allestito tipo museo) secondo me esistono castelli ben più’ belli in Giappone, pero’ questo e’ il mio parere.

Dopo la visita al castello decido di andare al museo d’arte della citta’, onestamente non avevo voglia di angosciarmi con cose inerenti alla guerra, quindi la mia e’ stata una  mossa voluta anche.  Per pranzo  scelgo di mangiare in un ristorante famoso per l’Okonomiyaki,  Reichan;consigliato dalle guide conosciute a Kamakura al lato della stazione di Hiroshima,buonissimo lo consiglio vivamente.

Per concludere in maniera rilassata il mio viaggio decido di andare a vedere il giardino tradizionale Shukkeien, un ‘oasi di pace e tranquillità’.

Dopo il giro al giardino mi dirigo verso la stazione per ritornare a Tokyo; anche Hiroshima mi ha colpito a suo modo, forse meno rispetto ad altre città’ giapponesi, pero’ e’ da vedere, sopratutto per Miyajima, questo e’ il mio consiglio.

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Onomichi

Un’ altra esperienza di quest’estate  che voglio raccontarvi e ‘ quella che ho fatto a Onomichi, città’circondata dal mare.

Onomichi si trova nella prefettura di Hiroshima, sud  ovest del Giappone.

Devo ammettere, che se non fosse stato per questa mia amica giapponese   non sarei venuto a conoscenza dell’esistenza di questo bellissimo posto.

L’arrivarci devo ammettere che non e’ stato facile, ho dovuto cambiare piu’ di uno Shinkansen, partendo dalla stazione di Tokyo.

Tornando a noi, colgo subito l’occasione e appena Kaori la mia amica  mi dice che sarebbe tornata a casa per le vacanze ,vado subito ad attivare il mio JR Pass.

Il JR Pass e’ un tipo di biglietto (che si può’ solo richiedere dall’estero e non dal Giappone) che ti permette , una volta attivato, di utilizzare qualsiasi treno della JR senza dover pagare ogni volta il biglietto,compresi gli Shinkansen (i treni super veloci). Nello specifico gli Hikarie.

Una volta arrivato ad Onomichi  vengo accolto da Kaori e da alcune sue altre amiche  che mi accolgono in maniera molto simpatica e calorosa.

Una  delle sue amiche ci accompagna in macchina fino a casa di Kaori,  appena  arrivati a casa sua ricordo il cielo stellato ed il buio pesto in assenza di qualsiasi tipo di luce. Ero proprio in campagna.

All’arrivo i suoi genitori,ormai anziani sono ancora svegli e devo dire che anche qui’ l’accoglienza e’  veramente ottima .I suoi genitori vivono in maniera molto sana, si alzano presto la mattina e mangiano quello che coltivano, avendo a disposizione un orto.Insomma un tuffo nel Giappone tradizionale. Per chi conosce il film,mi sentivo un po’ come Tom Cruise nell’ultimo Samurai quando viene accolto in casa della sorella del capo dei Samurai, io sono ancora alla ricerca della mia Taka pero'(la sorella del Samurai che si occupa di Tom Cruise quando e’  ferito).

Il giorno dopo mi sento beato tra le donne, perché la mia amica e le sue amiche decidono di farmi da guide per la città e vengo rapito letteralmente dalla bellezza del luogo.Templi,le varie isole che formano Onomichi, il mare bellissimo, cristallino, i ristorantini tipici, le vie da Giappone antico… insomma che dire, al solo ricordo mi vengono i brividi dall’emozione e anche un po’ le lacrime dalla malinconia.

Dopo aver mangiato un buonissimo Okonomiyaki nello stile di Hiroshima,(sotto consiglio delle ragazze) il papa’ di Kaori ci viene a prendere in  macchina e ci fa fare un giro bellissimo, veramente, portandoci anche fino nello Shikoku.

L’Okonomiyaki e’ il corrispettivo della nostra frittata, loro ci mettono dentro di tutto pero’, dalla carne ai loro noodle, un piatto che consiglio vivamente, originario delle zone di Osaka e di Hiroshima.

I paesaggi che vedo sono veramente stupefacenti, un alternarsi di isole  con un  mare che dire cristallino e’ poco.

Insomma anche questa  esperienza e’ stata molto bella e significativa per me, lasciandomi un bellissimo ricordo.

Onomichi e ‘ veramente una meta che consiglio anche perché’ fuori dalle mete comuni, uno scorcio sul vero e più tipico Giappone.

 

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Kamakura e Enoshima

Quest’estate sono tornato in Giappone, sono stati due mesi intensi dove ho alternato lavoro, studio, viaggi, amici e sport. Tra  i luoghi che ho visitato, voglio adesso parlarvi di Kamakura e Enoshima.

A Kamakura ero già stato alcuni anni fa con una mia carissima amica , mi era piaciuta lasciandomi un bel ricordo.

Quest’ anno  sono tornato pero’ con una missione più’ precisa, cercare di portare a casa delle idee per tour.

Appena  arrivato mi  guardai attorno per cercare di  capire il da farsi, fui avvicinato da una  ragazza  che  mi chiese dove volessi andare,dopo averle comunicato le mie idee  mi chiese se avessi del tempo , perché la sera stessa c’era , in occasione dell’estate l’illuminazione con le lanterne del santuario di Enoshima.

Decisi di unirmi a loro, mi portarono  a vedere il tempio  kotoku-in(dove c’e la statua famosa del grande Budda) ,il santuario tsugurugaoka hachimangu(bellissimo) e la strada commerciale Komachi, le loro descrizioni erano coinvolgenti e affascinanti, ma la parte migliore doveva ancora arrivare, ovvero il santuario di Enoshima.

Dopo il giro  a Komachi decidemmo di andare a Enoshima a vedere l’illuminazione del santuario, feci proprio la scelta giusta ad andare fu’ proprio una bella esperienza.

Prendemmo il treno da kamakura e dopo una ventina di minuti arrivammo sull’isola di Enoshima.

Il clima che si respira a Enoshima e a Kamakura e’ molto diverso da quello che si respira a Tokyo, la gente e’ più’ rilassata  e credo proprio anche più’ sana.

Ci incamminammo verso il santuario salendo per una strada tipica da Giappone antico.

Una volta arrivati al santuario , fummo accolti dal sentiero illuminato delle lanterne accese era già sera quindi il tutto era più magico.

Salimmo fino in cima  al santuario dove si poteva ammirare una vista molto bella dell’isola.

Fui molto fortunato a vedere questo spettacolo , da quanto ricordo avviene una volta all’anno e durante l’estate.

Faceva un caldo bestiale,  stavo grondando letteralmente, ma la bellezza del luogo faceva passare qualunque cosa in secondo piano.

Le guide furono molto gentili, oltre a continuare ad offrirsi   per farmi foto, mi accompagnarono fino in stazione Enoshima e da li tornai a Tokyo.

Fu un esperienza molto bella , il tutto arricchito dalla presenza di queste guide che ebbi poi modo di rivedere a Settembre  per un altra esperienza  molto bella due giorni prima di tornare in Italia.

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Nagano

La prefettura di Nagano dista circa un paio  di ore da Tokyo  ed e’ situata nella regione Chubu.

E’  veramente spettacolare , io ci andai esattamente  tre anni fa  e vsitai il capoluogo omonimo Nagano,Matsumoto e Karuizawa,quest’ultima con i miei amici Doug e Lauriane.

Partii da Tokyo con il  pullman e ci misi praticamente tre ore per arrivare a Nagano.

L’arrivo a Nagano fu annunciato dalle montagne e dal verde, proprio quello che  mi serviva per evadere dal caos di Tokyo.

Mi resi quasi  subito conto che a Nagano si respirava un’aria differente da quella di Tokyo( molti meno negozi,nessun grattacielo almeno da quanto mi ricordo.)

Nagano e’ letteralmente un paese,anche gli stessi combini (  derivazione dall’inglese convenience store) soino diversi, non vidi quelli principali come il Seven Eleven, il Family Mart o Lawson;ma altri nomi,fino a quel momento sconosciuti.

Alloggiai presso un ostello, mi ricordo che mi diedero una camera  tradizionale da Ryokan;molto bella.

Dopo aver posato il mio zaino andai fuori a fare un giro per la citta’.

Quello che  caratterizza Nagano, sono i paesaggi verdi e naturali che si vedono sullo sfondo della citta’ ,molto pittoreschi.

Decisi di recarmi al tempio Zenko-ji, un tempio bellissimo che ancora oggi ricordo con molto piacere. Ad un certo punto inizio’ a piovere a dirotto ed io ero senza ombrello e qui,rimasi ancora una volta molto colpito dalla imprevidibilità’ e cortesia dei giapponesi. Mentre cercavo riparo, vidi affianco a me una signora che aveva un ombrello in piu con se e sorridendomi mi  diede l’ombrello in eccedenza.Io ringraziai e le sorrisi a mia volta e poi potei proseguire il mio cammino senza bagnarmi grazie a questa  gentile autoctona.

Prima di arrivare al tempio ci accoglie un lungo sentiero con statue e  altarini;molto peculiare ed interessante.

Una volta arrivati al tempio venni accolto da un monaco che stava già’  parlando con degli altri turisti giapponesi. Il monaco con un modo molto affabile e simpatico mi fece un riassunto della storia del tempo, mi disse che la storia  di quel tempio risaliva fino a 1400 anni fa e che e’ un capolavoro dell’arte Buddhista.

Una cosa che mi colpi’ molto del tempio fu’ il giardino,il quale mi diede molta pace e serenità’,aveva smesso praticamente di piovere da quanto ricordo e i colori del tramonto aiutavano queste sensazioni molto molto positive.

La sera andai a fare un giro per la città, godendomi le strade commerciali tipiche giapponesi’  piene di negozi, bancarelle e ristoranti.

Il giorno dopo mi recai a Matsumoto, prendendo un treno locale da Nagano, il tragitto fu’ molto bello perché tutto era immerso nella natura.

Il castello di Matsumoto e’ un castello molto peculiare, costruito su più piani,bisogna togliersi le scarpe prima di entrare;ha un giardino molto bello e ampio al suo esterno.

Matsumoto e’ una città’ molto tipica e molto graziosa, mi comprai una camicia rossa anni 70 in un negozio vintage per ricordo.

Feci rientro a Nagano di sera e la mattina dopo ripartii per Tokyo molto soddisfatto del mio viaggio.

 

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monte Fuji

Nell’estate del 2014  mi  reaci sul monte Fuji. Fu’ un esperienza unica.

Mi ricordo  che faceva molto caldo,il caldo delle estati giapponesi.

Doveva essere  Luglio o Agosto, anche  perché  le strada per salire la aprono solo durante l’ estate , se non ricordo male e’ stato lo stesso anno in cui il monte Fuji  divento’  patrimonio dell’UNESCO.

Una cosa divertente che ricordo e’ che ero l’unico italiano in mezzo ad un gruppo di americani e si, mi sono un po’ sentito alle  volte un pesce fuor d’acqua.

Partimmo dalla stazione  di Tochomae di Tokyo  con il pullman, il viaggio  duro’ circa tre ore durante le quali  vidi dei panorami mozza fiato.

Il pullman arrivo’ fino alla quinta stazione del monte Fuji poi da li   iniziammo ad incamminarci a piedi.

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Da qui in poi, il panorama divento’ veramente  spettacolare.Spazi aperti con colline e laghi mi si stagliarono davanti agli occhi,le nuvole assunsero  le forme più’ svariate e interessanti.

Ci fermammo poi a meta’ strada in una baita   dove  potemmo mangiare e riposarci un po’ per poi aspettare che facesse buio  e riniziare a scalare.

Devo ammettere che scalare di notte ha il suo fascino, infatti ci sono certi panorami che di notte assumono proprio un altro aspetto. Paesaggi innevati,un cielo stellatissimo e il dover fare attenzione a dove  mettere i piedi, insomma mi  sembro’  di essere dentro un film (tipo Everest, va beh, forse adesso esagero un po’) .

Una volta saliti sulla cima,  fummo accolti letteralmente da una tempesta, cosa che purtroppo non ci fece godere l’alba come volevamo.

Quando arrivi in cima(spoiler alert!!!), veni accolto da delle anime buone che ti danno della cioccolata bollente, che pero’ in quel momento fa piacere perché’ in cima fa parecchio freddo e poi ci si può’  accomodare in una locanda dove ti servono del Ramen, anche quello molto gradito.

Dopo la fine della tempesta ,  iniziammo la nostra discesa, anche quella un bel po’ lunga in effetti. Una volta ritornati alla quinta stazione e aspettato che tutti finissero la discesa risalimmo sul pullman di ritorno a Tokyo.

Ma prima, facemmo  una sosta  ad un Onsen (Terme tipiche giapponesi)  li vicino, proprio quello che ci voleva, un tocca sana.

Quando  arrivammo a Tokyo era già’  sera.

Questa fu un’altra esperienza indimenticabile; la consiglio a tutti.

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Viaggio a Nikko

Nell’ estate del  2012 mi recai a Nikko, fu’ un’ esperienza molto bella e unica.

Nikko  dista circa un’ora e mezza di treno da Tokyo , ma con il pullman sono 3 ore abbondanti da quanto ricordo . Nikko si trova nella prefettura di Tochigi ed e’ circondata dalla natura.

Mi ricordo che appena arrivato , prima di entrare nel paese ad accoglierci c’era  un bellissimo sentiero nel verde che andava a terminare con una grande porta di legno che delimitava l’ingresso al villaggio.

Una volta entrati io e Douglas detto anche Doug,(il mio amicone Hawaiiano) ci facciamo fare una foto con un Samurai  che stava alla guardia della porta.

Nikko e’ veramente favolosa  , ospita dei veri capolavori come il tempio Rinnoji e il tempio Toshogu (patrimonio dell’ Unesco dal 1999).

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Per non parlare poi delle cascate Kegon tra le piu’ belle e famose del Giappone .

Insomma se si vuole  scappare dalla tentacolare  Tokyo, Nikko e’ una delle destinazioni piu’ vicine e belle da vedere.

Mi ricordo che al rientro da Nikko in pullman  una volta tornati a Tokyo io e i miei amici decidemmo di andare a Shibuya( doveva essere un venerdi’ sera) e di rilassarci al shisha bar quando era ancora più’ piccolo ed intimo.

Questa giornata  fa parte dei miei bellissimi ricordi legati al Giappone.

L’esperienza di Kyoto (Foresta dei Bambu) Arashiyama

” Congratulations I found my soul somewhere now” (Dalla canzone Somewhere Now dei Green Day)

Se decideste mai di andare in Giappone, non potete non includere Kyoto nelle vostre tappe.

La vecchia capitale, con le sue stradine tipiche , le maiko(giovani apprendiste geishe) che camminano come se nulla fosse per le strade del quartiere Gion, sotto gli sguardi stupiti e curiosissimi dei turisti, i numerosissimi e bellissimi templi che adornano la città;insomma tutto qui e’ storia.

E’ veramente difficile (se non impossibile)  non trovare luoghi interessanti qui, ma c’e’ ne uno in particolare che mi ha colpito e del quale vi voglio parlare.  Arashiyama, ovvero la foresta dei Bambu.

Mi ricordo che quando ci  arrivai ( molto peculiare anche il modo in cui lo feci, utilizzando una linea speciale dei treni  che arrivava proprio vicino alla foresta , seguendo il consiglio di un autoctono .) Rimasi veramente molto colpito, era la prima volta in vita mia che vedevo uno spettacolo cosi.

Il percorso si apre  con una strada  dritta circondata ai lati da tanti Bambù. Come in un film di Kurosawa, il sole ormai in tramonto filtrava tra le piante  , facendo capolino e rendendo il tutto veramente affascinante.

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Ad un certo punto, noto un passaggio livello e subito  dopo, vedo una ferrovia che si staglia innanzi a me, regalandomi una forte emozione. (Paesaggio che  ancora oggi custodisco nella memoria come pietra preziosa).

 

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Proseguo e noto  che  c’e un piccolo santuario con dei Tori rossi( Portale d’accesso  che segna l’ingresso ad un’area sacra). Dedicato a delle volpi.

Continuo  il mio percorso e mi addentro sempre di piu’ nella foresta ,ed e’ da qui che inizia il vero spettacolo.

Si apre davanti a me umo scenario bellissimo, un campo aperto con delle colline che gli fanno da sfondo , ormai il sole sta quasi tramontando e  scompare dietro le colline.

Mi fermo a contemplare lo scenario e sento ad un certo punto dei brividi su tutto il corpo provocati dall’emozione e ancora adesso, nel rivivere questa emozione,  riesco ancora a sentirli.

Al ritorno (ormai con il buio), alcuni sentieri con delle abitazioni sono illuminati. Ecco un altra immagine che mi si e’ impressa nella memoria, vedo una casa tipica giapponese con delle lanterne all’esterno accese.  Anche dentro la casa le luci sono accese, di fianco alla casa, c’e una stradina che scende nella radura, scendendo, intravedo delle persone che parlano all’interno della casa.

E’ come se  stessi guardando un film, come se fossi uno spettatore  di una scena intima e questo mi fa sentire in maniera speciale.

Di fianco alla casa c’e anche un bellissimo stagno  con delle piante molto particolari e grandi.

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Sulla strada del ritorno, incontro una coppia giovane ;lui giapponese e lei occidentale, se ricordo bene. Iniziamo a parlare del più e del meno, anche del   Daimonji festival, ovvero il matsuri(festival giapponese) che si era appena svolto a Kyoto e che sfortunatamente mi ero perso;  fino ad arrivare alla stazione di Arashiyama, da li in poi ci separiamo.

Una volta sul treno(praticamente vuoto) mi siedo ed inizio a ripensare a quello che visto e a quello che ho provato.

E’ un posto magico che consiglio a tutti.

Il mio preferito.

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